Pubblicato il 2020-05-29 da Fabrizio
«Prendiamoci tutti le nostre responsabilità: tornare a scuola espone a rischi, ma non servono regole irrealizzabili. Serve che ognuno faccia la propria parte»
A scrivere sono 46 presidi di Roma che, vedendo la bozza del Piano Sicurezza e le ultime novità sulla riapertura delle scuole a settembre, mettono in guardia anche gli esperti e il ministero dal prescrivere troppe norme (controllo della temperatura di ogni studente, spazio di “quarantena” in caso di febbre, e così via).
La riapertura delle scuole, per quante misure di sicurezza si possano adottare, comporterà sempre dei rischi in quanto spazi di assembramento. Seguire tutte le norme, inoltre, è pressoché impossibile in una comunità complessa come la scuola.
Si parla di centinaia di alunni presenti contemporaneamente in uno stesso luogo, rendendo di fatto impossibile controllarli uno ad uno e mantenerli tutti a debita distanza. Un docente non può sicuramente ricoprire un tale ruolo, non è una "guardia".
Attualmente, il Piano Sicurezza prevede, tra le tante cose:
Il Piano Sicurezza va ad addossare moltissime responsabilità ai dirigenti, responsabilità esagerate considerando che anche le strutture ospedaliere faticano a garantire tale sicurezza.
Per quante mascherine si possano distribuire e per quanto gel disinfettante si possa mettere a disposizione, l’apertura delle scuole è una potenziale minaccia per la salute degli studenti e della collettività, senza contare come le scuole vadano di fatto a muovere centinaia di persone provenienti anche al di fuori delle città, aumentando considerevolmente il rischio di contagio.